10 February 2005

Noa's concert in Torino (Italy)

Noa takes part of a special show related to the Olympic Winter Games 2006 in Torino (Italy) on february 10th, with Nicola Piovani at Teatro Carignano..

8 February 2005

Noa's concert in Sassari (Italy)


Il canto ecumenico di Noa, mirabile concerto della cantante israeliana
© www.alguer.it

tutto esaurito il teatro Verdi di Sassari per un pubblico incantato nel trasporto emotivo.Accompagnata alla chitarra dallo storico partner Gil Dor, dalle eccezionali percussioni di Zohar Fresco, l’artista canta e balla per circa due ore. Scherza alternando un ottimo italiano. Spettatori coinvolti nello show con cori e battiti di mani. Finale sorpresa: duetto in sardo con Andrea Parodi
SASSARI – Quando sale sul palco, venti minuti dopo le ventuno, stretta nel corpetto rosso che ne risalta la bellissima fluente chioma nera, la calda accoglienza a lei riservata, già sarebbe sufficiente a significare una serata densa d’emozioni. Achinoam Nini Barak, per tutti Noa, parte dolce, quasi in punta di piedi con rigore orientale intonando “You’re beatiful”. E’ accompagnata solo dalla chitarra di Gil Dor, suo mentore, storico partner musicale dai tempi del collage americano. Ne ricorderà il quindicesimo compleanno artistico (accennate nelle note di “Happy bihrtday”), ricorrente nella felice serata sassarese. Il feeling col pubblico è acceso, il contatto incatenato in un’iperbole d’atmosfere sonore, interrotte solo per pochi incredibili minuti da un malefico black out che oscura il Verdi in un buio pesto. Ha la tempra dei forti Noa, che, con l’improvvisazione propria delle grandi jazz woman, tiene calda la platea con un “Torna a’ Surriento” per sola voce e chitarra.
L’avvio del concerto (il terzo appuntamento della stagione concertistica 2005 Cooperativa Teatro e/o Musica) segna la prima fase “americana” della sua produzione. “Wild”, “I dont’t know”, “Today” ripercorrono i tratti della sua carriera, avviata alla scena internazionale, nel suo primo album “Noa” (1994). Cori yankee della country melody d’oltroceano, corollari di una black voice da spirituals caraibici. Intrigati da ritmi etnici di Zohar Fresco. Mozza il fiato la sua jam session. Sei minuti di tamburi e percussioni che manda in visibilio la platea: mai così partecipe, non riesce a trattenere l’applauso, anche nel clou della performance. Risente di variegate tendenze culturali la musica di Noa. “Un insalata mista”, la definisce in uno dei vari briefing alternando un ottimo italiano col pubblico che ride e applaude divertito. Sino a lambire filiere etno magrebine che ne rivela le orgogliose radici. La sua voce ha uno spessore pieno e cristallino da ricordare poche vocalist di pari grado. In qualche nota atmosfera ricordiamo la migliore Tracy Chapman o Anita Baker. Nell’antologia finale dedicata a Napoli (in prossima uscita potrebbe esserci una raccolta di classici napoletani), l’accostamento a Lina Sastri ci conferma la potenza ecumenica di una musica, comune, nella grandezza espressiva, ai pochi talenti in circolazione, in grado di riprodurla nei migliori valori. Non dimentica i destini della sua terra, in un giorno fondamentale per gli sviluppi di pace. “Shalom”, cantata col pubblico è l’inno e la richiesta di pace. Il finale riserva una piacevole sorpresa. Andrea Parodi, le consegna un premio (ritirato da lui la scorsa estate) dedicato ad Eleonora d’Arborea. Impossibile rifiutare la richiesta del pubblico di cantare in sardo. Con Andrea, e Gil impreparati al fuori programma, “No poto reposar” è ancora più bella dell’immaginabile. La coda dello spettacolo, vive un affettuoso bagno di folla nel foyuaer del teatro, fra abbracci, foto e autografi. Stanca ma disponibile non lesina sorrisi e strette di mano. Le chiediamo che pensa sulla bella coincidenza fra il suo primo concerto a Sassari e lo storico accordo di Sharm el Sheikh, che intravede una speranzosa ripresa della Road Map. “Io spero, credo che la pace ci sarà in un prossimo futuro, con il riconoscimento ed il rispetto dei due Stati (Israele e Palestina ndr.)”. In Aprile tornerà in Italia, a Roma e Perugina, quando la rivedremo in Sardegna? La prossima estate, promesso..? - “Non lo so, non posso dirlo ora, ma sono pronta ok.”.
E’ quasi mezzanotte, c’è la piccolina da addormentare, sarà facilissimo nel riecheggiare “Beatiful that way”, “La vita è bella”, colonna sonora del film di Benigni, sigla finale di una notte che Sassari non scorderà.


Noa, un canto per la pace
Martedì 8 febbraio,al Teatro Verdi di Sassari il concerto della cantante israeliana. Un ponte ideale di solidarietà che avvicini il dialogo fra i popoli, in un terreno comune di civiltà. Oltre la musica, l’impegno per la giovane ambasciatrice d’umanità
SASSARI – Un incontro dalla portata superiore le atmosfere sonore, in ogni modo uniche, nella qualità della sua voce cristallina. Achinoau Nini, per tutti Noa, canterà la sua speciale testimonianza a favore del dialogo tra i popoli, martedì otto febbraio al Teatro Verdi di Sassari con inizio alle ore ventuno. Lo speciale concerto, unico evento dell’anno, replicato in Italia a metà aprile in tre sole date (il 16 e 17 presso l’Università de La Sapienza di Roma; il 18 a Perugia con il maestro Nicola Piovanni), è presentato nel terzo appuntamento della rassegna concertistica sassarese 2005, promossa dalla Cooperativa Teatro e/o Musica.
«Mi sono formata a New York, ma non potrei mai vivere lontano da Israele. L’amore è la fonte del mio canto». In questa dichiarazione, tratta da una recente intervista a M. Caveggia, è sintetizzata la vita, il messaggio strettamente legato alla vicenda personale, a quella del suo popolo, cantato dalla colomba world music, voce d’Israele. Noa nasce a Tel Aviv nel 1969 da genitori originari dello Yemen. Trasferitisi i nonni in Israele, qui nel 1920 erano nati i suoi genitori, con i quali all’età di un anno era emigrata a New York nel Bronx per rimanervi sedici anni. All’High School, all’età di quindici, incontra l’unico grande amore della sua vita, l’attuale consorte, un medico pediatra sposato otto anni fa. Una crisi d’identità, il richiamo della terra natia la richiama a Tel Aviv a diciassette anni. Pur di rimanervi, completerà gli studi alla Riman School e assolverà i due anni di servizio militare, obbligatori per entrambi i sessi, in Israele. L’incontro artistico (ai tempi della scuola americana) con Gil Dor chitarrista suo mentore, allievo e collaboratore di Pat Metheny, ne segna la svolta in carriera. Dopo una raccolta di brani in lingua ebraica, il primo album che la lancia oltre i confini di casa, “Noa” edito nel marzo1994. Nell’ottobre dello stesso anno, canta l’”Ave Maria” in Piazza San Pietro. Ad ascoltarla, oltre centomila persone insieme al Papa. E’ testimone oculare il quattro novembre del ’95, del tragico assassinio di Yitzhak Rabin. La sua esibizione in piazza dei re d’Israele a Tel Aviv, precede immediatamente la mano omicida di Yigal Amir. La sua produzione, originariamente molto americana, s’integra nelle melodie orientali, intrise di danze arabe, accompagnate da percussioni etniche e strumenti a fiato. Del vasto repertorio, brillano alcune perle. “Beautiful that way”, colonna sonora de “La vita è bella” di Benigni, “Shalom”, un augurio per una vita che escluda odio e pregiudizio. Le frequenti partecipazioni con artisti palestinesi, (Nabil Salameh, Mira Awad) testimonia il desiderio di dialogo e conciliazione perseguito da Noa.
Non una pacifista dell’ultima ora testimonial di slogan o fazioni politiche. L’ultimo disco, “Now”, risente gli effetti della maternità. Il primo anno di vita del suo Ayehli (in lingua cherokee traduce “la mia altra ala”), significa una speranza. Avere fiducia anche dopo l’undici settembre, soprattutto che sia vicino il giorno nel quale Palestinesi e Israeliani si parleranno senza bombe e rancori, titolari entrambi di un proprio stato riconosciuto e rispettato da tutti. Un desiderio professato da molti, dove la musica può esserne veicolo formidabile. Con la voce di Noa sembra più facile
Sassari – Teatro Verdi martedì otto febbraio 2005 ore 21.00

Tre quarti di concerto scivolati via. Si suona ancora. Tredicesimo pezzo in scaletta: Child of man, vibrato brano etnofolk di ascendenza ritmica orientale. Sono le 22,25. E come all'improvviso, ecco l'imprevisto che non ti aspetti. Salta la corrente elettrica in sala. Buio tutt'intorno, il silenzio è assordante, l'imbarazzo pure.

Il tempo di un batter di spallucce e nel crepuscolar della sala già si ode, in una inattesa versione unplugged, una intensa, elegiaca, interpretazione di un classico della melodia napoletana e pure italiana, la serenata Torna a Surriento dei fratelli De Curtis: "Vide 'o mare quant'è bello/Spira tantu sentimento". Pochi minuti. Uno, due, tre. E ai primi barlumi di luce in sala, te la vedi lì, ai bordi del proscenio - corpetto di raso rosso, cascata di ricci castani e sorriso giulivo - a risollevare, con la forza di un canto che è emozione, il sipario su una serata più che mai straordinaria. Come la sua protagonista, che di nome fa nientemeno che Noa.

Regina del canto yemenita, certo. Interprete di fama mondiale, anche. Ma pure l'artista più completa per vocalità, tecnica ed espressività scenica tra le tante passate sotto i riflettori del Politeama sassarese, almeno negli ultimi due lustri. Ed è così che il concerto di martedì sera al Verdi di Sassari, promosso (e fortemente voluto) dalla cooperativa Teatro e/o Musica, si è presto trasformato in qualcosa come un recital-evento.

Cento e più minuti di musica per palati fini, e non solo. Ottocento e più spettatori catturati da quella voce cristallina, quasi soffiata nel vetro, che spira con aerea lievità in un ampio ventaglio di brani sospesi tra composizione e improvvisazione, tradizione e modernità: musica dai forti accenti virtuosistici, ricca di effetti pirotecnici e carica di intensa creatività interpretativa ed espressiva. Una girandola di timbri e colori capace di esaltare il mosaico di ritmi e melodie meticcie nate dalla combinazione tra oriente e occidente, al confine tra mimetismo musicale e tradizione orale. In un inedito esperanto sonoro un po' ebraico un po' yankee. Beautiful voice, beautiful song.

Ed ecco allora, in un unico avvolgente set acustico, diciotto brani vecchi e nuovi per un repertorio dal sapore amarcord, da Mishaela e Wild Flower del 1994 a Today e Motor Lullabies, track dall'ultimo album Now del 2002, passando per Eye in the sky, cover dell'omonima partitura di Alan Parson, e, al terzo acclamato bis, Beautiful that way, tratto dalla colonna sonora del film campione d'incassi La vita è bella di Roberto Benigni. Ballate urgenti, spesso ritmate, adagiate come una brezza sottile soffiata dalle turgide labbra della terra, sul lieve tessuto armonico che accompagna le ricche trame strumentali e le ancestrali melodie fiorite dalla chitarra di Gil Dor e dalle percussioni del polistrumentista Zohar Fresco. Geniale l'uno, magistrale l'altro.

E poi c'è Noa, grande ed ancora di più. Capace di tutto ed ancora di più. Una voce che è già canto e melodia. Un po' soprano un po' contralto. Notevole nel registro degli acuti, sopraffina nelle note filate e poi dinamica ed eclettica per coloritura timbrica, così istrionica nel passare dal registro grave al sovracuto e nel generoso incedere delle note tenute. Semplicemente perfetta.

E, ad epilogo della performance, spazio anche per un set che profuma di special guest: Andrea Parodi, salito sul palco per consegnare a Noa il premio Eleonora d'Arborea, va ad intonare con la cantante una inedita versione di Non potho reposare. Piccola gemma in una serata da incorniciare. E con una dedica particolare: "Sassari, shalom shalom". Che in ebraico vuol dire pace, ma non solo per chi, l'ebraico, lo confessa.

6 February 2005

4 February 2005

Noa's concert in Cannes (France)



Noa's concert in Cannes (France) Feb. 4th . With Manu Dibango & The Solis String Quartet
February 4th -- Cannes, France
Concert Manu Dibango & Noa & The Solis String Quartet
Venue: Grand Auditorium
Time: 8.30 pm.
Tickets at: Billetterie du Palais des Festivals et des
Congrès (From monday to saturday from 10H to 19H=
Phone: 04 92 98 62 77
Tickets on line: http://www.semec.com/billet.htm
Tickets: from 20 to 28 euro.

3 February 2005