1 February 2006

Noa's road to Sanremo festival (Italy)

Carlo Fava e Noa, telepatia d'amore (by www.kataweb.it )
Il cantautore racconta il sodalizio con la star israeliana per portare a Sanremo Un discorso in generale (di Luca Trambusti )
Carlo Fava e Noa uniranno le voci a Sanremo per Un discorso in generale, testo composto dal cantautore milanese assieme al collaboratore Gianluca Martinelli, musica di Carlo Fava. Un discorso in generale è una canzone in cui l'amore vive nel dialogo immaginario tra i pensieri non detti, sorretto da una struttura musicale essenziale negli arrangiamenti. Dietro le due voci muovono il pianoforte di Carlo Fava e gli archi del Solis String Quartet, che accompagnarono Elisa in Luce (Tramonti a Nord Est), canzone vincitrice del Festival 2001. All'Ariston Un discorso in generale avrà dalla sua anche l'orchestra "che però resterà sullo sfondo, una sorta di 'schiena musicale'" spiega Fava. Del quale abbiamo raccolto le sensazioni che precedono la sua prima volta a Sanremo.

Carlo Fava canta con l'israeliana Noa. La prima domanda è la più ovvia: cosa vi ha uniti per Sanremo?
L'idea risale a molto tempo fa. E' della mia manager Adele Di Palma. Avevo scritto il brano e lei una notte ebbe l'intuizione: deve cantarlo Noa. Senza dirmi niente l'ha contattata e a Noa il pezzo è piaciuto. Ci siamo conosciuti a Torino in occasione di un suo concerto e abbiamo pensato che avremmo potuto cantarlo insieme. Per fortuna non lo abbiamo mai "sperimentato" in concerto, altrimenti per regolamento non avremmo potuto presentarlo a Sanremo. Nel frattempo si è sviluppato il nostro sodalizio, anche attraverso un concerto tenuto quest'estate. Sapendo di questa nostra collaborazione, Gianmarco Mazzi, il direttore artistico di Sanremo, mi ha invitato al Festival con l'intento di portare anche Noa. Lei ha accettato, conosce il Festival perché vi è già stata in qualità di ospite internazionale e ha voluto che ci fosse anche il Solis String Quartet, con cui collabora dal 2003.

Come avete sviluppato il lavoro in vista di Sanremo?
Ci siamo messi tutti al servizio della canzone, nel senso che occorreva dare la maggior enfasi emotiva possibile al brano. Io e Noa abbiamo cantato insieme, nello stesso momento, per rendere molto chiara l'idea raccontata. Le parole cantante sono in realtà quelle pensate, che per timidezza non si dicono. E alla fine non si sa se i due protagonisti arrivino a dirle o restino pensieri. Sono momenti che conosco, è una canzone quasi autobiografica. Che si nutre della mia carne, della mia esperienza, la sento vicina e l'atmosfera generale è molto intima. Tra me e Noa, e anche con i Solis, si è creata un'intesa immediata e intensa.

Perché ha deciso di partecipare a Sanremo?
Perché non ho nessun tipo di preclusione per esperienze di questo genere. Che oltretutto, in un periodo difficile per la musica come quello attuale, può diventare una grande opportunità, senza fare gli snob o rinunciare a un'occasione importante. A Sanremo si possono presentare anche proposte di qualità. L'esempio di Cammariere è forse il migliore in questo senso. L'unica cosa che non mi piace è l'idea della gara, che ha dei meccanismi assurdi e crudeli. Mi aspetto di essere riconosciuto e conosciuto per quello che sono e per quello che scrivo, che rientra nella tradizione dei cantautori italiani. Il vero premio è far conoscere a un pubblico più ampio il mio lavoro. Mi aspetto di rafforzare la mia posizione e la mia identità. E di poter fare più concerti.

Cosa succederà discograficamente dopo il Festival?
Ristamperemo l'album L'uomo flessibile aggiungendovi Un discorso in generale e una cover di un brano di Guccini, Certo non sai, contenuta nel suo ultimo disco Ritratti. Una dolcissima canzone d'amore che io presento per piano e voce trasformandola in una ballata rispetto al tango dell'originale.

Sono due contributi molto lontani dallo spirito de L'uomo flessibile. Perché ristampare quel disco?
Pubblicare un nuovo album adesso mi sembrava prematuro, anche perché non sono pronto. In realtà, credo che il brano sanremese la cover di Guccini siano vicine al lato più intimo de L'uomo flessibile, a canzoni come Nuvola nera o L'ultima volta che ho visto i tuoi occhiali. Ultimamente mi sto interrogando sul destino della coppia, sul senso dello stare insieme, come si può e se è possibile costruire un progetto di vita insieme. Queste due canzoni sono il primo tassello, un ponte tra quello che è stato e quello che sarà. Io e Gianluca Martinelli stiamo scrivendo interrogandoci su questo e lo facciamo con due sguardi differenti: il suo è quello di un uomo felicemente sposato, il mio no.

Qual è il bilancio de L'uomo flessibile?
Assolutamente positivo, anche risentito a distanza di tempo mi piace, mi dà sensazioni belle. Lo sento vero, sincero ed esprime ciò che realmente volevo dire. E' un disco che va suonato dal vivo e in questo senso mi ha dato una grande opportunità, riuscendo a creare anche situazioni uniche e stimolanti, collaborazioni con colleghi in una serie di concerti incredibili.
(13 febbraio 2006)


VERSO SANREMO 2006 - Tanto amore nei testi delle canzoni in gara
Anche quest'anno all'Ariston i mali del mondo trovano poco spazio nei testi delle canzoni e cuore continua a fare rima con amore (www.lanazione.quotidiano.net) ROMA, 9 febbraio 2006 - Il Festival di Sanremo comincia a prendere forma e iniziano a circolare le prime indiscrezioni sui testi delle canzoni in gara.

Anche quest' anno a Sanremo i mali del mondo trovano poco spazio nei testi delle canzoni dove cuore continua a fare rima con amore. Con qualche eccezione: quasi inevitabile che la guerra sia uno dei temi di 'Dove si va', il brano cui I Nomadi tornano al festival dopo 35 anni.
In 'Liberi di sognare' Gianluca Grignani dice 'noi che non siamo eroi, quelli che la vita è lacrime e sappiamo dire noi se non è umano', mentre, in un testo di alto livello, Carlo Fava e Noa cantano di 'disordine mondiale' e 'fine del mese, tanto per fare un discorso in generale'.
Dopo il mondo dei 'bambini che fanno oh', Povia scopre quello dei piccioni:, 'perchè il segreto è volare basso e un piccione vola basso e per questo non lo sopporto' come canta in 'Vorrei il becco'.
Anna Oxa chiede e ottiene che il suo sia l' unico pezzo che la stampa non ha ascoltato: Dolcenera in 'Processo a me stessa' si concede un 'vaffa', inteso come luogo dove ogni tantosi viene spediti dalla vita.

I testi di Sanremo. Viva l'amore!
di Mattia Bianchi/ 10/02/2006
Un'edizione che si presenta senza un grande favorito della vigilia, con un cast costruito tentando di andare incontro ai gusti del pubblico televisivo, pieno di echi di melodie familiari. Le anticipazioni dei testi dei brani in gara.
Un'edizione che si presenta senza un grande favorito della vigilia, con un cast costruito tentando di andare incontro ai gusti del pubblico televisivo, pieno di echi di melodie familiari, poche aperture nei confronti dei temi più scottanti dell'attualità e un girone giovani dove ci sono alcune delle cose migliori della rassegna (Cristicchi, Ameba 4, Ivan Segreto. In sintesi può essere questo il giudizio ricavato dai brani in gara, che oggi, con l'eccezione di quello di Anna Oxa, che ha preteso il segreto attorno alla sua performance, sono stati fatti ascoltare alla stampa dal direttore artistico Gianmarco Mazzi. Tra i protagonisti più attesi c'è Povia, grazie allo strepitoso successo dei "Bambini fanno oh". Il brano in gara si intitola "Vorrei avere il becco", si parla di piccioni, ma la struttura degli accordi e della melodia è piu' o meno la stessa dei "Bambini fanno oh". Povia ce l'ha con chi ha "paura che l'amore è un inganno, ... perch‚ il segreto è volare basso e un piccione vola basso e per questo non lo sopporto".

Alex Britti ha un pezzo interessante, "...solo con te", con l'arrangiamento firmato da Geoff Wesley, che ha lavorato con Battisti, con uno swing discreto e l'intenzione evidente di tentare nuove soluzioni stilistiche. "Liberi di sognare" è l'omaggio di Gianluca Frignoni agli Oasis che non sembra destinato a riportarlo ai fasti degli esordi: "quelli come noi che non siamo eroi e sappiamo dire se non è umano" sono i protagonisti della canzone. C'è, chi indica in Ron uno dei favoriti per la vittoria finale, ma il suo brano tocca il cielo solo nel titolo, "L'uomo delle stelle". Luca Di Risio è uno degli idoli delle teen ager: "Sparirò" è una ballata che sembra presa dal repertorio delle boy band. "L'alfabeto degli amanti" non racconta nulla di nuovo di Michele Zarrillo, che resta in bilico tra Baglioni e la Real World secondo Mango. Tra le donne, detto del mistero attorno alla performance di Anna Oxa, il personaggio televisivamente più in vista è Dolcenera, che tra parentesi due anni fa ha vinto tra I giovani. "Com'è straordinaria la vita" ha buone chance per la gara: c'è molta furbizia dietro la voce roca, l'atteggiamento "molto rock" e persino un "vaffa" nel testo.

Simona Bencini, corona un sogno tornando al festival da solista, dopo esserci stata con I Dirotta su Cuba: "Tempesta" lo ha scritto Elisa pensando alla vocazione soul di Simona. Nicky Nicola! torna dopo la bella affermazione dell'anno scorso: la sua è una delle voci più belle del festival, "Lei ha la notte" una ballata scritta su misura. Anna Tatangelo e Spagna rappresentano l'anima più tradizionale di Sanremo, quella dei ritornelli "core in mano" e dei tormenti d'amore. "Essere una donna" e "Noi non possiamo cambiare" sono I titoli delle loro canzoni. Nella categoria gruppi spicca Mario Venuti insieme agli Arancia Sonora:, "Un altro posto nel mondo" sembra il pezzo più riuscito di quest'anno, un bell'esempio di pop elegante arricchito da un bel testo di Kaballà che conferma il momento felice dell'artista siciliano.

In tema di testi, davvero bello quello scritto da Carlo Fava per il pezzo che canta insieme a Noa e al Solis String Quartet: ""Un discorso in generale" è un omaggio a De Andre e alla Francia degli chansonniers con un andamento teatrale e belle immagini poetiche per fare, con dolente ironia, "un discorso in generale sul disordine mondiale". I Sugarfree sono un altro dei nomi segnati in rosso dalle ragazzine cui è destinata una combinazione tra Bon Jovi, melodie sanremesi e "Amici" intitolata "Solo lei mi da". Per ciò che concerne il pubblico lo stesso discorso vale per gli Zero Assoluto, inquilini dei piani alti della classifica grazie a "Semplicemente": per non correre rischi "Svegliarsi la mattina" se fosse un film sarebbe un sequel.

I Nomadi erano stati a Sanremo nel 1971: il loro atteggiamento non è cambiato di una virgola, continuano a cantare come se "Dio è morto" fosse uscita ieri e la loro "Dove si va" è doverosamente una delle poche occasioni dove si parli di Guerra. Poi ci sono I Ragazzi di Scampia con Gigi Finizio. Il mentore di questa performance è Gigi D'Alessio, il testo invece l'ha scritto Mogol (i due sono anche i tutor della Tatangelo). A oggi ancora non è stato deciso se all'Ariston verra' proposto quello in napoletano o, come vorrebbe il regolamento, quello in italiano. Il problema è un altro e cioè che "Musica e speranza" è la versione in musica dei quadri a olio con il Vesuvio o del fiasco impagliato di Chianti. Siamo sicuri che la musica della Napoli di oggi sia il Sud America tipo Cacao Meravigliao?
Fonte: ANSA

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