23 December 2011

Noa's concert in Molfetta (Italy)








Il suo vero nome è Achinoam Nini, anche se ormai è universalmente nota come Noa. Perchè la quarantaduenne cantante di origini ebreo yemenite può ben essere considerata una star internazionale e sarà proprio lei, insieme con l’Orchestra della Magna Grecia diretta da Piero Romano, la protagonista del Concerto di Natale che il Comune di Molfetta e la Fondazione Valente organizzeranno, con il supporto tecnico di Area Metropolitana, venerdì 23 dicembre alle 21 in Cattedrale, a conclusione di un anno che ha portato a Molfetta, ma forse sarebbe più giusto dire in Puglia, alcuni dei più bei nomi del firmamento musicale internazionale.
Il grande pubblico ha nella mente la sua bella voce grazie al tema de “La vita è bella”, da lei inciso per la colonna sonora dell’omonimo film premio Oscar diretto e interpretato da Roberto Benigni, ma la storia di Noa, la sua passione per la musica, vengono da lontano, per l’esattezza da quando, appena diciassettenne, lasciò New York per fare ritorno in Israele e prestare il servizio militare, come tutte le donne del suo Paese. Per una ragazza cresciuta nella società statunitense, non fu facile abituarsi a dormire col fucile sotto il letto, ma fu proprio allora che cominciò a delinearsi nella sua testa quella che sarebbe poi diventata la missione della sua vita: usare la musica come strumento per raccontare i dolori dei conflitti mediorientali e riavvicinare due popoli, l’israeliano e il palestinese, da lungo tempo separati e in guerra. Una missione difficile che l’ha portata a esibirsi in tutto il mondo e che, specie in Italia, l’ha vista ottenere diversi riconoscimenti per il suo ruolo di ambasciatrice musicale di pace, arrivando persino a cantare in Vaticano, al cospetto del papa Giovanni Paolo II. Nel concerto di Molfetta, Noa eseguirà un programma estremamente vario che includerà brani tratti dal repertorio popolare israeliano e yemenita, ma anche alcuni classici della tradizione partenopea, tratti dal suo ultimo disco, intitolato appunto “Noapolis”. I biglietti per il concerto sono in vendita nel circuito booking show, sul sito www.bookingshow.com, al box office Feltrinelli di Bari (080.524.04.64) e a Molfetta al botteghino del Teatro odeon e al Duomo.



22 December 2011

Noa's concert in Venezia (Italy)


Il Casinò Municipale di Venezia e Casinò di Venezia Meeting & Dining Services organizzano giovedì 22 dicembre 2011, alle ore 20.30, presso il Salone delle Feste di Ca' Vendramin Calergi, un Gran Galà di Natale intitolato "Eleganti Auguri" al quale farà seguito un concerto, offerto dalla Casa da Gioco, con la presenza di Noa.

Ca' Vendramin Calergi, sul Canal Grande, prestigiosa sede del Casinò Municipale di Venezia, aprirà le sale rinascimentali a Coloro che vorranno trascorrere una serata indimenticabile in un ambiente di prestigio, un'occasione per scambiarsi gli Auguri di Natale, cenare nel Salone di un palazzo veneziano ed ascoltare una delle voci femminili più eleganti della scena pop contemporanea che si farà, ancora una volta, portatrice di messaggi di pace e di amore, riuscendo abilmente a mescolare più generi musicali dal jazz al rock americano e a regalare suggestioni mediorientali. Il concerto, in acustica, prevede, a conclusione della cena, un'antologia dei 20 anni dei successi dell'artista israeliana che si esibirà nella formazione di trio: Noa, voce e percussioni, Gil Dor, chitarra e Hila Kulik, piano.

Casinò di Venezia Meeting & Dining Services, società controllata dalla Casa da Gioco che si occupa di ristorazione, proporrà, grazie agli Chef del Ristorante Wagner del Casinò, intitolato al compositore tedesco che dimorò a palazzo, ricercati sapori. Immersi in un ambiente esclusivo, tra raffinatezza e professionalità, si potrà vivere una meravigliosa dimensione in cui la cura di ogni dettaglio sarà elegante e raffinata.

Menu di gala Brindisi di benvenuto Scampi crudi, tartufi di mare, tartara di tonno, salmone marinato e granita al prosecco, vodka e arancia Granseola all'olio e limone, gamberoni al vapore sul fondo di carciofo tiepido Ostriche e cappesante gratinate Filetto di branzino in "saor" con polenta morbida Spinosini gratinati con code di scampi e radicchio di Treviso tardivo Astice alla "busera" con patate Babà al limoncello Caffè


Champagne a tutto pasto"La Cuvée" Devaux



A seguire Noa in Concerto The Best of Noa: 20 anni di successi

Noa (voce e percussioni), Gil Dor (chitarra) e Hila Kulik (piano)


La serata si trasformerà in un momento ricco di emozioni e di divertimento. Grazie all'offerta dei giochi tradizionali, fiore all'occhiello del Casinò più antico al mondo e ai nuovi giochi elettronici, chi è amante del gioco potrà concludere la serata tentando la fortuna nel Salotto dei Giochi Classici. Il costo del Gran Galà (che prevede un allestimento del Salone delle Feste con tavoli da 10 posti a sedere) è di 100,00 euro per persona e darà diritto inoltre all'ingresso alle Sale da Gioco e ad un gettone omaggio del valore di dieci euro (non cedibile e non convertibile in denaro).
E' obbligatoria la prenotazione telefonica visto il limitato numero di posti.
L'accesso alle sale del Casinò è consentito su presentazione di valido documento di identità.

20 December 2011

Noa's concert in Salerno (Italy)


Lei si chiama Achinoam, non Carmela, icona glocal di un canto antichissimo, così vicino, così lontano. Voce di tufo e deserto, di mare e di vulcano, se è mai possibile, di distanze che uniscono, di rigore che non cozza con la passione. Strange days, sono strani tempi davvero se “’a reggina ‘e Napule” non si chiama nemmeno Maria, ma viene da Tel Aviv, tempi confusi, eppure è affascinante veder continuare il drammatico viaggio dei bastimenti napoletani per terre così lontane, oppure tornare finalmente a casa nel canto libero del cardillo del Mediterraneo. La scugnizza d’Israele, yemenita a New York, sa che “La vita è bella” perché sa cantare, ma anche ascoltare. Nei suoi viaggi-tournèee ha raccolto voci e melodie, versi e storie, emozioni e racconti, ma s’è ritrovata solo nel corpo di Napoli, immergendosi gradualmente, ostinatamente, profondamente nelle viscere della città porosa, in un patrimonio canoro vicino alle sue corde, alla sua ugola cristallina, al suo cinguettare pallido.

I classicissimi più usurati, come “Torna a Surriento”, trovano nuova vita, ed è un miracolo, come il melodicissimo contrappunto di “Era de maggio”, l’affondo feroce di “Sia maledetta l’acqua”, la tenerezza di “Nonna nonna” per la prima volta in lingua ebraica. Se “Noa-Tel Aviv” ha portato nella Terra Promessa e Divisa e Ferita e Combattuta il pianeta Cantanapoli, in questo “Noa sings Napoli” nasce una nuova città, Noapolis, metropoli così nobile da meritare il ritorno del canto delle sirene. Il Solis String Quartet, Gild Dor e Zohar Fresco costruiscono trame delicate, cameristiche, ma mai snob, da concertino che vorremmo tutti ritrovare nel sogno di una notte di mezza estate, nel mondo fatato delle canzoni popolari, delle emozioni che resistono al logorio del tempo perché esistono artisti capaci di rilanciarle, trasportarle nel mondo del presente, assicurando loro il passaporto per il futuro.

Noa è Carmela e Maria, è l’ultima luciana anche se non è nata a Santa Lucia, è l’ultima cartulina ‘e Napule, anche se ha dovuto lavorare duro e tanto per impossessarsi quasi perfettamente del dialetto dei sommi Bovio e Di Giacomo. Noa balla la “Tammurriata nera” con la consapevolezza del suo dna frutto di incroci, culturali, razziali, “non sono bianca, non sono nera”, si tormentava da ragazzina alla ricerca della sua identità. Che è armonia perduta, come il canto di Caruso e di Pasquariello, come una villanella smaniosa, come gli echi di fronne e vutate che la cantante fa suoi con spietata maestria, con la saggezza di una virtuosa che non sacrifica nulla sull’altare della tecnica. In “Fenesta vascia” ogni legato, ogni sospiro, ogni pausa, ogni finale prolungata è colpo al cuore e balsamo sulle ferite, elogio eufonico e macchina del tempo che permette di arrestare la corsa contro lo stress che ci corrode quotidianamente. Noa trillo, Noa acuto, Noa basso profondo, Noa serenata sul mare, Noa sciantosa senza ammiccamenti, Noa malinconia, Noa appocundria, Noa verace, Noa “Autunno”, Noa profumo di maggio, Noa sfrontata, Noa eco d’Oriente, Noa voce d’Occidente.

Benvenuti a Noapolis, bentornati a Napoli

18 December 2011

Noa's concert in Avellino (Italy)

photo owned by Francesco Truono and used in this website with the permission of the author.


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francescotruono@tiscali.it





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16 December 2011

Noa's concert in Roma (Italy)








Insieme possiamo fare la differenza.

Questo lo spirito che anima l'iniziativa che il prossimo 16 Dicembre si svolgerà a Roma presso l'Auditorium della sede mondiale del WFP e che, con la collaborazione di Telecom Italia, andrà in diretta webstreaming sul sito unavoceperlafrica.org.

Per sostenere le operazioni di emergenza del WFP nell’area del Corno d’Africa, per la prima volta il Comitato Italiano WFP aprirà le porte del tradizionale concerto di Natale, giunto quest'anno alla sua quinta edizione, scegliendo il web come strumento di sensibilizzazione e di raccolta fondi.

Noa, FAO Goodwill Ambassador e artista di fama internazionale nota per la sua voce cristallina e per il suo impegno sociale, eseguirà in duo acustico con Gil Dor oltre 10 brani tratti dai suoi più importanti successi, fra cui vale la pena ricordare "Beautiful that way", il brano della colonna sonora del film di Roberto Benigni "La vita è bella“.

Il sito unavocedellafrica.org precederà l'evento con pillole quotidiane dal Corno d'Africa, gallerie fotografiche, video esclusivi e molto altro per sollecitare la partecipazione allo streaming del 16.

L’iniziativa ha già raccolto il sostegno di numerose Istituzioni.

In particolare Roma Capitale, oltre a patrocinare l’evento insieme a Provincia, Regione e Presidenza della Repubblica, si occuperà di promuoverla sul territorio comunale attraverso i propri media.



7 December 2011

Noa's performance in Jerusalem (Israel)




יום רביעי בערב הפגנה בירושלים נגד הטרוף שמתחןלל בעניין קול אישה ומידור נשים בכלל בכל תחום על ידי קיצוניים ולא רק. אני שרה שם. אתם תהיו
שם? אל תגידו שלא ידעתם.

נאום להפגנה בכיכר ספרא בירושלים של ישראל חופשית נגד הדרת נשים 7-12-11

ערב טוב שמי אחינועם ניני. מגיל 5 עד גיל 15 למדתי בישיבה אורטודוקסית בניו יורק, הצטיינתי בלימודי משנה וגמרא, הגעתי למקום 3 בחידון התנ"ך. את זה בטח לא ידעתם. אז אף אחד שלא ימכור לי סיפורים.

כל ביטוי של הדרת נשים, מעבר להיותו פרשנות גברית קיצונית, מקוממת ואפילו חסרת אינטלגנציה לדברים האמורים בכתבי הקודש, פוגע בכולנו כמגדר, ובכל אחת מאיתנו כפרט. אך הדרת נשים איננה רק מטרה הרסנית כשלעצמה! היא חלק ממרוץ נגד הזמן ליציקת תוכן רדיקלי במושג "יהודית" מתוך הצמד "יהודית ודמוקרטית" מושג שבמשך השנים נעשה מקובל על דעת מרבית הציבור היהודי, ללא עירעור או מחשבה שנייה. מושג שלפתע הפך לאחד ממעוזי סרבנות השלום מבית מדרשו של נתניהו.

האופוריה המשיחית שהתעוררה בעקבות מלחמת ששת הימים עמדה במבחן יום הכיפורים והתערערה לראשונה רק בתקופת הסכמי אוסלו. אז, באותה תקופה הרת גורל הוסר ה"איום" כביכול על ידי שלושה כדורי אקדח נוראיים.

בעת פינוי עזה וגם לאחר נאום בר אילן נתערערה האופוריה בשנית אך הפעם זרק ראש הממשלה חבל הצלה: על ההנהגה הפלשתינית מוטלת החובה להכיר במדינת ישראל כמדינה יהודית! מאותו רגע התחיל המרוץ נגד השעון. למנהיגי הימין ולרבנים הקיצוניים נותר רק להפוך את המדינה ליהודית כזו, שלעולם לא תתאפשר נורמליזציה עם אזרחי ישראל הערבים וכמובן עם שכנינו. כך יונצח הכיבוש, והגאולה תחיש פעמיה - אחרי מלחמת גוג ומגוג כמובן...

בהקשר זה נתפסת הדרת נשים כמוצב קל לכיבוש הניצב בדרכה של ההסתערות על אופייה של המדינה.
את יוזמות החקיקה המחרידות ואת ההשתלחות במערכת המשפט אנחנו רואות יום יום ולכאורה, יאמרו אחדים מאיתנו, אין קשר בין הדברים אבל אני אומרת יש ויש! ואני קוראת לכולנו לשיר ולא לחדול עד שנשיר את המסך המעוור את עיני הציבור ונחשוף את התוכנית ההזויה והמסוכנת הנרקמת מול עינינו...
היכן הבושה? להשתמש ביהדות, לטנפה כך, להניף אותה כקרדום פוליטי בשביל לחפור בו בדרך להשפלת ציבור שלם ויצירת טליבן מקומי?

אנחנו נלחמים על הערכים הבסיסיים החשובים ביותר של מדינתנו שהולכת לאיבוד מול עיננו. אני תוהה היכן יושבי האוהלים ומפגיני הקוטג'? או שמא אין הם סבורים שנשמתה ואפייה של המדינה שווים יציאה מהבית? מבחינתי שתיקה איננה אופציה. אני אינני חרדית אך חרדה בהחלט, לגורלה של מדינתי הכל כך אהובה, ולמורשת היהדות שכל חלקה טובה בה נרמסת ומתכערת בידי קיצוניים.

26 November 2011

Noa's concert in Lecce (Italy)


NOA e l’Orchestra della Magna Grecia si esibiranno sul palco del teatro Politeama il prossimo sabato 26 novembre alle ore 20 e 30. La cantante israeliana arrangia per la grande orchestra alcune delle sue più belle canzoni e amplia il suo repertorio a brani e stili finora mai esplorati.“

La cantante israeliana Noa ha una voce che diffonde gioia ed entusiasmo. Il suo canto mescola armoniosamente jazz, rock americano e suggestioni mediorientali, superando tutte le frontiere culturali. Interprete in Vaticano di un’Ave Maria che ha commosso il mondo e protagonista di numerosi festival di musica etnica, Achinoam Nini (Noa per tutti) è diventata in pochi anni una stella acclamata della world music. “I miei genitori, israeliani di nascita e yemeniti di origine, si sono trasferiti negli Stati Uniti – racconta – quando avevo un anno. Ho vissuto fino a 17 anni a New York, dove ho studiato e fatto le prime esperienze artistiche. Una crisi di identità e il richiamo della mia terra, un giorno, mi hanno spinto a tornare in Israele. Lì ho proseguito gli studi, ho prestato il servizio militare e con una scuola di jazz e musica classica di Tel Aviv, la Rimon School, ho completato la mia formazione, avviata alla High School di New York. Vivo poco lontano da Tel Aviv e non andrei mai a stare altrove. Quando non sono in tournée, scrivo, produco, canto e faccio spettacoli”. E che produzione, si può aggiungere, e quali avanzamenti sulla via del successo in quindici anni.

Grazie anche alla collaborazione con Gil Dor e con il chitarrista americano Pat Metheny, Noa ha messo a frutto le capacità e la fantasia compositiva che uno spiccato talento musicale ha profuso in lei. Dopo una raccolta di brani cantati interamente in ebraico, è uscito Noa, il disco che l’ha fatta conoscere fuori del suo paese e Blue Touches Blue, la raccolta che la cantante ha portato in tournée in tutto il mondo.

Ma che cosa c’è alla radice di una voce così particolare? “Credo che ci sia l’amore – dice -. Non quello delle canzonette sentimentali, ma un sentimento più vasto, una leva che vince tutte le resistenze e dona la serenità”. Dove si trova l’amore e dove comincia la ricerca? “Per me è stata una scoperta in un momento in cui si era fatto acuto il conflitto tra la ragione e l’istinto. Il ritorno alle radici ha sciolto il nodo. A casa mia ho trovato una zona d’incontro delle due componenti da cui posso attingere quando creo e canto. Lì ho annullato le mie inquietudini e ho colto la più bella ricchezza del mondo: l’amore, appunto”.
La sincerità del suo slancioNoala comunica anche durante i suoi concerti, con una gestualità e una voce che hanno il calore di un abbraccio pieno di simpatia. Su simili basi, anche il successo coniugale è garantito: “Ho conosciuto mio marito alla High School di New York, quando avevo quindici anni. Otto anni fa ci siamo sposati. Spesso siamo lontani, ma siamo molto felici”. Noa è piccola e molto esile, ha una grazia innocente e felina, e un sorriso che è pieno di vita.

Già da piccola – ricorda – la musica l’accompagnava. A otto anni, cinguettava per casa e cantava in piedi sul tavolo, deliziando parenti e amici. La comunicazione con chi l’ascolta oggi ha la stessa spontaneità di allora: “La sentite anche voi la mia emozione, il cuore che mi batte?”, chiede scherzosamente alla platea, portandosi la mano sul petto. E con la prima canzone “If I give you everything”, dà corso a uno spettacolo che avvince il pubblico.
Mentre canta, Noa porge frammenti di ricordi infantili, generati nel Bronx, quando si chiedeva se non fossero angeli quelli che si aggiravano senza un tetto e una famiglia. Racconta che, imparando la doppia v a scuola, si era accorta di vederne una sola di v, e di essere condannata a portare lenti sempre più spesse. Rievoca l’incontro e l’amicizia ormai eterna stretta al tempo del liceo con Gil Dor, e porge piccole osservazioni, come quella che un attimo di pausa accordato alla nostra vita convulsa svuota la mente oppressa e infonde energia.

Il suo repertorio, dapprima molto americano, scivola gradualmente verso melodie più orientali. E proprio quando si immerge in quel clima, danzando e accompagnandosi con percussioni, tamburelli, piccoli strumenti a fiato, Noa dà il meglio di sé. Quando poi regala “Beautiful that way”, il brano della colonna sonora del film di Roberto Benigni “La vita è bella”, si ha la prova che canzoni come questa, interpretate da una voce così limpida, sono realmente un dono. E un regalo è anche lo “Shalom”, pace, che Noa rivolge alla platea. Un saluto e un augurio che comunica un’idea della vita che esclude l’odio e il pregiudizio.

Nel 2002 esce Now, un album più pop, che propone alcune cover (“Eye In The Sky” di Alan Parson e “We Can Work It Out” dei Beatles). Resta comunque l’impegno sociale e umanitario, testimoniato da brani come “Hawk And Sparrow”, con la partecipazione dell’africano Lokua Kanza, sul tema dei conflitti nel Continente nero, o “We”, un monito perché non sia dimenticato il valore dell’individuo. Tra le collaborazioni, suggestiva quella della pianista Rita Marcotulli, autrice della melodia di “Today”, che chiude il disco.

Teatro Politeama Greco - Lecce ore 20.30 Info. 0832/241468



23 November 2011

Noa's concert in Taranto (Italy)




Noa in concerto con l'Orchestra Ico Magna Grecia

TARANTO - “Noa in concert”, e a Taranto è già attesa spasmodica. Achinoam Nini, nota in un tutto il mondo come Noa, sarà la “stella di prima grandezza” che farà risplendere l'appuntamento inaugurale con la stagione “Eventi Musicali” dell’Orchestra della Magna Grecia.
Mercoledì 23 novembre (sipario ore 21.00), al Teatro Orfeo di Taranto si esibirà la cantante israeliana Torna a esibirsi con l’Orchestra della Magna Grecia la cantante israeliana nel cui canto si mescolano armoniosamente jazz, rock americano e suggestioni mediorientali, un’artista capace di superare tutte le frontiere culturali. Nel concerto di Taranto canterà un programma sinfonico che condurrà il pubblico in un “meraviglioso” viaggio musicale dallo Yemen fino a Napoli, passando da Tel Aviv.
Sono queste le radici culturali e artistiche di Noa. Nata a Tel Aviv nel 1969 da genitori yemeniti ebrei che si erano rifugiati in Israele, dopo due anni la sua famiglia si è trasferita negli Stati Uniti dove la cantante si è formata musicalmente. In profonda crisi di identità - “non ero bianca e non ero nera” ricorderà -, a 17 anni Noa ritorna in Israele dove per due anni presta servizio militare, una esperienza che la segna significativamente.
Da quel momento l’artista userà il canto come strumento di riavvicinamento fra i popoli in conflitto, con particolare riguardo alla tragica questione mediorientale. Per questo Noa nel 2001 è stata insignita ad Assisi del premio “Artista per la Pace”, e nel 2003 è stata nominata “Ambasciatrice di buona volontà” della FAO.
Da sempre alla ricerca di atmosfere e culture musicali diverse, in particolare mediterranee, le sue canzoni sono fortemente influenzate dall'ambiente israeliano perché, come afferma, “non potrei mai vivere lontano da Israele".
Recentemente Noa ha inciso il disco “Noapolis” cantando in napoletano le canzoni classiche della tradizione partenopea, un repertorio che sarà presentato anche a Taranto: “Santa Lucia”, “Era di maggio”, “Io te vurrie vasa”, “Tammuriata Nera”; nel concerto saranno proposti anche brani popolari del repertorio yemenita e israeliano, come anche “la vita è bella” dell’omonimo film di Roberto Benigni.
Già aperta la prevendita: poltronissima € 45, platea centrale e I galleria € 35, II e III galleria € 25: Orchestra Magna Grecia, via Tirrenia n.4, Taranto (Tel. 099 7304422 - 7328884) e Basile Strumenti Musicali, via Matteotti n.14, Taranto (Tel. 099 4526853).

Achinoam Nini, nota in un tutto il mondo come Noa, sarà la “stella di prima grandezza” che illuminerà il concerto inaugurale. Torna a esibirsi con l’Orchestra della Magna Grecia la cantante israeliana nel cui canto si mescolano armoniosamente jazz, rock americano e suggestioni mediorientali, un’artista capace di superare tutte le frontiere culturali, non a caso è protagonista di numerosi festival di musica etnica. Nel concerto canterà, con l’Orchestra della Magna Grecia diretta da Piero Romano, un programma sinfonico che accompagnerà il pubblico in un “meraviglioso” viaggio musicale dallo Yemen fino a Napoli, ovviamente passando da Tel Aviv. I genitori di Noa, israeliani di nascita e yemeniti di origine, si sono trasferiti negli Stati Uniti dove Noa è si è formata musicalmente, anche se, come dice la cantante, “non potrei mai vivere lontano da Israele".

with the magna grecia orchestra

TARANTO - In viaggio con Noa, da Tel Aviv a Napoli, sulle ali della musica e dell’armonia tra i popoli. Stasera, alle 21, si spiegheranno nel teatro Orfeo di Taranto, dove la cantante israeliana di origini yemenite, ambasciatrice di pace nel mondo, verrà affiancata dall’Orchestra della Magna Grecia per la prima tappa (sold out) di un mini tour «sinfonico» atteso venerdì al teatro Duni di Matera e sabato al Politeama Greco di Lecce. L’incontro per l’intervista è in un albergo del capoluogo ionico. E il primo sorriso di Noa, solare, arriva subito, quando scopre che Mario Costa, l’autore delle musiche di Era di maggio, uno dei brani in scaletta (tratto dall’album Noapolis), è di Taranto. «Questa sì che è una sorpresa», dice, scambiandosi sguardi di complicità con Gil Dor, il chitarrista con cui collabora da oltre vent’anni e che l’accompagna anche per questi concerti. «Con Era di maggio - racconta - vogliamo far respirare al pubblico aria di primavera dopo Autunno, un brano napoletano meno conosciuto, e un pezzo del repertorio israeliano, Ruach Stav, anche questo dedicato alla più malinconica delle stagioni».


Presentazione concerto di Noa
E il profumo della Primavera araba quant’è forte oggi nell’aria?
«Parliamo di una rivoluzione condotta con le armi del Duemila, facebook e il telefonino. Ma in Israele continua a suscitare un misto di speranza e paura. L’augurio è che questi Paesi arrivino alla democrazia, però la situazione di instabilità ci fa stare sulla difensiva. Siamo solo un piccolo Paese al centro di un grande Risiko. E c’è la posizione paradossale della sinistra radicale che, in Italia e in Europa, sta distruggendo qualsiasi chance di pace».

A tal proposito, le hanno fatto male le contestazioni di due anni fa, durante la Notte della Taranta?
«È stato davvero triste, anche se si è trattato di un piccolo gruppo. La gente deve capire che solo col dialogo si può aiutare la causa della Palestina».
Lo scrittore Amos Oz sostiene che quello tra israeliani e palestinesi è un matrimonio infelice, per cui bisogna separarsi. È d’accordo?
«Preferisco guardare alle tante affinità. Il nodo è il fanatismo religioso».

Spesso gli ebrei fanno ricorso all’ironia. «Ed è ciò che li unisce ai napoletani, insieme al caos, al calore, al senso del romanticismo incurabile, all’amore per la bellezza. Evidentemente l’ironia si sviluppa più facilmente nei popoli che soffrono e sono costretti a lasciare la propria terra. Io stessa sono andata a vivere a New York con i miei genitori, prima di tornare in Israele sedicenne».

Ed è lì, a New York, che ha scoperto le canzoni napoletane? «Mia madre le cantava sempre, in particolare Torna a Surriento. Sono capolavori nei quali puoi trovare la qualità della musica classica e il sentimento della tradizione popolare».

Non ha avuto timore di confrontarsi in Italia con questo repertorio?
«Beh, devo dire che è stata una pazzia. Ma ben incoraggiata da tanti amici napoletani».

Francesco Mazzotta
23 novembre 2011