27 June 2011

Noa's US Tour 2012 announced

March 2012 USA tour dates announced on Noa's official website: www.noasmusic.com

Noa in Concert (US 2012 Tour)
- 15 March 2012 New York, USA
Venue: the Jazz@Lincoln Center
- 17 March 2012 Detroit, Michigan, USA

- 18 March 2012 Wilmington, Delaware, USA
Venue: The Grand Opera House
- 21 March 2012 Boca Raton, Florida, USA
- 24 March 2012 UCLA, Los Angeles, California
Venue: UCLA Royce Hall.
- 25 March 2012 Tucson, Arizona, USA
Venue: Centennial Hall University Of Arizona.


17 June 2011

Noa's concert in Chiasso (Switzerland)




CHIASSO - È Passaggio a Nord il titolo scelto per questa ventunesima edizione di Festate, il “Festival di culture e musiche del mondo” che si svolgerà, come ogni anno, a Chiasso nella piazza del Municipio. Due giorni, stasera e domani, una protagonista d'eccezione come la cantante israeliana Noa, non solo musica ma anche mercatini e solidarietà: è la formula che ha fatto apprezzare questa kermesse che, dopo avere superato l'invidiabile traguardo del ventennale, perde definitivamente la gratuità mantenendo, comunque, prezzi molto bassi e garantendo l'ingresso gratuito agli under 16. Ecco tutto il programma.



Oggi (biglietto a 10 euro) l'apertura alle 21 sarà affidata al Solis Quartet, ensemble napoletano tanto eclettico da avere diviso le scene con artisti diversissimi quali Luciano Pavarotti e Pat Metheney, Eugenio Bennato (realizzando anche un bellissimo album di riletture “classiche” di successi del cantautore) e Richard Galliano, Jovanotti e Andrea Vollenweider fino alla stessa Noa con la quale hanno appena pubblicato un album in omaggio alla loro città d'origine: Noapolis. Non sarà, però, incentrata su quest'ultimo disco la performance dell'artista accompagnata, come sempre, dal chitarrista Gil Dor. Si tratterà, piuttosto, di un viaggio attraverso tutta la lunga e sfaccettata carriera di un'interprete che non si è mai posta confini musicali così come cerca di abbattere quelli politici e religiosi. L'artista si era esibita al Cinema Teatro, anni fa, e a Como in piazza Cavour: come i suoi numerosissimi fan sanno è sempre in grado di dispensare emozioni cantando in diverse lingue e affrontando generi differenti (il momento dell'applauso più forte, comunque, è sempre quello riservato a Life is beautiful, scritta dal Premio Oscar Nicola Piovani per La vita è bella di Benigni). La prima serata si concluderà con un dj set di Luka Rudeboy e Raba di Retetre. E non è tutto: c'è spazio anche per le giovani formazioni di “Scena-off” nella vicina via Vela. Alle 19 il rock dei Soundfollowers, alle 20 la world music dei Masnada. Domani (biglietti a 7 euro) verrà ricordata sul palco la “Giornata mondiale del rifugiato” così come non mancheranno momenti di solidarietà grazie al mercatino Oasi. L'apertura, sempre alle 21, è stata affidata al folk-rock degli scozzesi Skerryvore, direttamente dall'isola di Tiree nelle Ebridi. Ci si sposta in Mogolia per ascoltare i Namgar, quintetto che pone al centro la voce quasi ultraterrena di Namgar Lkhasaranova. In conclusione un incontro davvero multiculturale, quello con la National Fanfare of Kadebostany che riunisce musicisti provenienti da Svizzera, Kazakstan, Bielorussia, Polonia e Romania. È possibile abbonarsi alle due serate con un biglietto unico a 15 euro. Tutte le informazioni sul sito www.chiassocultura.ch/festate.
Alessio Brunialti



15 June 2011

Noa's performance in Milano (Italy)


Qui Milano – Noa e Grossman, Words and Melodies
David Grossman e Noa: i due protagonisti al Teatro Nuovo di Milano, in Piazza san Babila, il 15 giugno per la rassegna economico-culturale di Unexpected Israel. Una serata che ha richiamato numerosi curiosi e appassionati dei due autorevoli esponenti della società israeliana e che ha saputo esser un’occasione inedita di incontro tra formule creative che, da diverse angolature, esprimono le radici di una storia comune. Un faccia a faccia in cui si sono alternate letture di David Grossman e storie cantate da Noa. Per la prima volta la musica e la scrittura di questi due artisti si intrecciano per raccontare il volto di un Paese che favorisce il dialogo e lo scambio tra culture diverse.

A seguito dei saluti del nuovo assessore alla cultura Boeri e dell’ambasciatore israeliano Gideon Meir, che hanno sottolineato l’importanza di poter iniziare una lunga amicizia tra Israele e Milano basata sulla cultura, il celebre scrittore e la cantante si intervistano a vicenda. Noa domanda a David quando nacque la sua passione per la terra italica, lo scrittore racconta di quando negli anni ’80, si trovava in un piccolo paesino del meridione, e passeggiando, passò casualmente davanti a una libreria, vide un suo libro. “Non avrei mai potuto immaginare di emozionarmi tanto, e soprattutto di realizzare che, per quanto appartenessi a una generazione che è cresciuta con quell’opinione comune sfavorevole ad Israele, le mie parole erano ascoltate, viaggiando oltre il mare, giungendo in quel piccolo paese, dove qualcuno si sarebbe ricordato dei miei messaggi” ci spiega.
Tra le soavi note di “Beautiful that way”, Noa coinvolge il pubblico con l’emozionante canto, ricordando l’importanza di dimenticare le sofferenze, perché la vita è bella. La cantante di origine israeliana, proveniente da una famiglia yemenita con alle spalle quindici anni trascorsi negli Stati Uniti, spiega di come lei si senta una cittadina del mondo: “Quando scrivo una canzone, la scrivo per il popolo del mondo, per il tempo di una melodia riusciamo a comprenderci, ad amarci” ci racconta. Curiosamente Noa confessa a David la prima volta che lesse un suo libro. Era giovanissima, ed era il primo che leggeva in ebraico, stava cercando un modo per legarsi al suo paese di nascita, e lo trovò nella lingua, e soprattutto, nella lettura dei libri di David. Si commosse, e come molti altri lettori si lasciò trasportare tra le parole di “Ci sono bambini a zig-zag”.


Grossman le spiega che la musica è come la scrittura, un’arte che attraverso il suo eco riesce a giungere all’anima, che sa farsi ascoltare, ricordandole di aver sempre ammirato tanto quella sua toccante voce in grado di unire la gente. Perché l’importanza nel mondo, spiega lo scrittore, è quello di riuscire a fare ascoltare la propria voce, con ogni mezzo. Il suo sono le parole. La prima volta che scrisse un libro lo fece perché provò l’irrefrenabile bisogno di esprimere l’emozioni che gli bruciavano dentro, come un grido che chiedeva di essere emesso. Scrisse per se stesso, scrisse per capirsi, per osare dire ciò che avrebbe negato nella realtà. Erano parole dure, sentenze, come se la voce di un personaggio fosse quella della coscienza. Ricorda quando pochi mesi dopo la morte di suo figlio si trovava in un paese sardo, e passeggiando entrò in una chiesetta. Un uomo lo riconobbe. Non sapeva chi fosse, era uno sconosciuto, eppure, egli gli si avvicinò, dicendoli che ogni settimana accendeva un lume in ricordo di suo figlio Uri. David rimase molto colpito e toccato da quel signore, non avrebbe mai immaginato di trovare così lontano da casa una compassione così sincera per la sua perdita. Era riuscito a farsi capire, un uomo aveva ascoltato le sue parole.
L’arte e la cultura sono la via per l’unità, i due artisti, raccontandosi a vicenda, hanno spiegato quanto sia importante riuscire a richiamare e ad unire i popoli nel segno della pace e della conoscenza. Senza dubbio la serata “Words and Melodies” è riuscita ad inviare un messaggio di pace importante e superiore a qualunque contrasto, come canta Noa “ Sorridi, senza una ragione, Ama, come se fossi un bambino, sorridi, non importa cosa dicono, Non ascoltare una parola di quello che dicono perché la vita è bella così”.
(Francesca Olga Hasbani)


MILANO

Quando di parla di israeliane toste, il primo nome che si fa da noi è sempre quello di Noa. Di origine ebrea yemenita, se ne andò dal suo paese a soli due anni, dopo che la proclamazione dello stato d'Israele aveva causato non pochi problemi alla sua famiglia. Suo padre, docente universitario, trovò lavoro e riparo a New York, e a 17 anni la ragazza poi divenuta cantante famosa, decise di vivere in Israele, dove ancora risiede, in un kibbuz, con il marito medico e tre figli. Ora Noa sta per partire per l'Italia, il 15 sarà protagonista con David Grossman di una serata curiosa e stimolante, al teatro Nuovo, all'interno di «Unexpected Israel», la serie di iniziative in partenza da domani in Piazza Duomo che ha sollevato polemiche e minacce da parte di gruppi radicali filopalestinesi. Un minimo di pace sembra tornata, dopo che il neosindaco Pisapia ha promesso uguale spazio a una manifestazione sulla Palestina, ma chissà. Noa è alla vigilia della partenza per il nostro Paese, che conosce benissimo (ha pure inciso un album di canzoni napoletane); al telefono dal suo kibbuz, si rivela assai consapevole di ogni risvolto di ciò che sta accadendo a Milano, e parla con accenti accorati la lingua, sempre più frequentata, degli israeliani che non ci stanno al rapporto a muso duro, e che chiedono una via diversa da quella del loro Governo, nella convivenza con i palestinesi.

C'è stato molto marasma, cara Noa, su «Israele Inatteso». Finché Pisapia ha rilanciato con uguale progetto sulla Palestina.

«Ho sentito parlare del nuovo sindaco di Milano Pisapia, mi hanno detto che è bravo, la manifestazione si deve tenere. Ho capito che ha proposto un evento sulla Palestina, e mi sembra la soluzione perfetta, che riflette la cosa giusta da fare ogni volta che ci sono contese, delle quali noi siamo grandi esperti».

Già, grandi esperti...

«Il punto secondo molti di noi è: recognize, apologize, share. Riconoscere cioè tutte le cose terribili che abbiamo fatto, e chiedere per queste scusa. Poi condividere la conoscenza e la terra. Per me, raggiungere quel fine è abbastanza semplice. Intanto, riconosciamo l'attenzione che ora riceviamo da Milano».

Che cosa farete, lei e David Grossman?

«Non saremo in piazza Duomo ma in teatro. Una specie di talk-show, ma con una nuova formula: ci intervisteremo a vicenda, lui leggerà le sue cose, io canterò le mie canzoni. Approfondiremo il rispetto che abbiamo l'uno per l'altro, le nostre idee in comune su vita, arte, politica. Speriamo che venga gente».

Ci sono sempre momenti di grande tensione, quando si parla di Israele. Dovunque.

«C'è anche il fatto che spesso i giornalisti non dipingono la situazione com'è. Amano il sangue, e mi spiace tanto. Quel che si dipinge non riflette ciò che succede qui. C'è una Grande differenza fra criticare il governo di Israele, e criticare Israele. Molta gente qui la pensa diversamente, e quando ha votato pensava che i comportamenti sarebbero stati diversi. Sarebbe importante fare un lavoro senza esser scoraggiati: ci sono molti programmi per la povera gente e per i Palestinesi, da noi, e non può immaginare quanti israeliani ci siano impegnati ogni giorno. Se si sapesse, cambierebbe l'opinione pubblica. Se sono in Israele e non so niente nè sui pacifisti né sui palestinesi, io voto pure la destra: per questo bisognerebbe sempre dare informazioni accurate».

E le organizzazioni palestinesi?

«Fanno cose che non aiutano la loro causa. Se i Palestinesi arrivassero a contestare me e Grossman, parlerebbero contro la loro causa: perché noi difendiamo la loro causa. Se tu metti tutti gli israeliani nello stesso piano, fai qualcosa di molto distruttivo. Invece bisogna incoraggiare certe iniziative.

Su Facebook c'è un gruppo organizzato che conta 50 mila giovani israeliani e 30 mila giovani palestinesi: così dovrebbero essere le cose. Questo aiuta a dimostrare per la pace, per il futuro. Il modo giusto non è delegittimare Israele, sennò mi porti dall'altra parte della causa».

Secondo lei ci sarà mai uno stato palestinese?

«Sì, certo. La questione è in che modo: pace, dialogo, aiuto, o violenza e guerra? Ecco perché molta gente preme il governo per il dialogo, e dovrebbe essere la stessa cosa per i palestinesi. Abbiamo estremisti da entrambi le parti, ma non scordiamo che sono minoranze e non possiamo farci comandare da loro».


14 June 2011

Noa's performance at Mogol Awards, Aosta ((Italy)




Stasera (alle 23) la si potrà ascoltare su RAI 1 nel corso della premiazione del Premio Mogol. Registrata ad Aosta il 14 giugno, l’esibizione andrà, quindi, in onda giusto il giorno del suo compleanno (è nata il 23 giugno 1969). Con alle spalle il suggestivo scenario notturno del Teatro Romano, Achinoam Nini, in arte Noa, interpreterà “I te vurria ‘vasà” , una delle celebri canzoni napoletane che da qualche tempo sono diventate la sua passione, al punto che ha dedicato loro “Noapolis“, il suo ultimo cd. «In questa musica- ha spiegato- c’è qualcosa di universale che accomuna i napoletani agli ebrei: entrambi sono, infatti, emigrati per cercare un futuro migliore in America, continuando, però, a sognare la patria al di qua dell’oceano

Nata a Tel Aviv da una famiglia di ebrei yemeniti costretti a fuggire dal loro paese dopo la proclamazione dello stato d’Israele, a due anni Noa si trasferì con la famiglia a New York. «Inevitabilmente- ha ricordato- imparai ad amare le sonorità di un certo rock degli anni Settanta, del jazz e dell’etno-folk di Paul Simon. Non si può, però, fuggire dalle proprie radici, per cui a 17 anni sono tornata in Israele. Nella mia musica sono, quindi, confluite anche melodie yemenite, ritmi arabi e, naturalmente, la tradizione ebraica. Il risultato è una musica universale, anche perché la mia storia personale mi ha portato ad abbattere ogni barriera. Ecco perché non sopporto le etichette. Non capisco, per esempio, perché, solo per il fatto di essere nata in Israele, qualcuno definisca la mia musica “ebraica”. Quando mai quella di Sting è stata definita musica “cristiana”?».

Non ti sembra, però- abbiamo chiesto- che, così come a

vevano fatto per il jazz musicisti come Gershwin, grazie a compositori come Paul Simon e Leonard Cohen si sia creato anche nella musica pop-rock un “Jewish mood”? «Gli Ebrei dopo la Diaspora non hanno più avuto una loro terra, per cui se la sono creata nel profondo dell’anima. Non potendo più dire questo è il mio albero, la mia casa, la mia verità, il loro mondo è diventato la poesia, la letteratura, l’elaborazione intellettuale basata sul continuo bisogno di porsi delle domande. L’enorme ricchezza poetica ed intellettuale che ne è scaturita si riflette anche nella nostra musica». Si parla di ebrei e di Olocausto anche nel film “La vita è bella” di Roberto Benigni, alla cui colonna sonora Noa deve uno dei suoi più grandi successi.«Nicola Piovani- ha ricordato- mi chiese di scrivere dei versi per due suoi temi tratti dal film “La vita è bella” di Benigni. “Buongiorno Principessa” era un po’ troppo lento ed i versi non si adattavano bene. Quando, invece, ho sentito quello che poi è diventato “Beautiful that way” ne sono stata subito conquistata. E’ stato come se la musica mi avesse detto: per favore, scrivi i versi per me». E’ stato, aggiungiamo noi, come se la musica di Piovani le avesse detto “cantami”. Indimenticabile, a questo proposito, la versione da brividi con la quale il 15 aprile 2000 Noa,accompagnata dalla sola chitarra di Gil Dor, chiuse, al Palais Saint-Vincent, il suo primo concerto valdostano.





(source of this info and pics: https://gaetanolopresti.wordpress.com/tag/noa/)

12 June 2011

Noa's performance in Masada (Israel)


Italian tenor Andrea Bocelli will perform in Israel at the foothills of Masada in a special concert on June 12. The internationally popular singer accepted an invitation from the Israeli Opera for the unique concert, which will mark the closing of the season’s Opera Festival.

The concert will include “Aida” and is dedicated to the support of residents of the Negev and the Gallilee.

Bocelli will be accompanied by musicians from the Rishon Lezion Symphonic Orchestra and the opera choir. The famous tenor will sing arias from popular operas and Neapolitan songs. Choir and orchestra pieces will also be preformed during the concert.

Guest vocalists will be (Noa) Nini and Mira Awad.

Noa is Israel’s leading international concert and recording artist. She was born in Tel- Aviv in 1969 and lived in NYC from age 2 until her return to Israel alone at the age of 17. Her family is originally from Yemen. After serving the mandatory two years in the Israeli Army in a military entertainment unit, Noa studied music at the Rimon School where she met her long-time partner and collaborator Gil Dor.

Mira Awad

She says that her strongest influences come from the singer-songwriters of the ‘60s, such as Paul Simon, Joni Mitchell and Leonard Cohen. These musical and lyrical sensibilities, combined with Noa’s Yemenite roots and Gil Dor’s strong background in Jazz, Classical and Rock, have created Noa and Gil’s unique sound.

Mira Awad is an Israeli Arab singer, actress, and songwriter who lives in Tel Aviv. In 2009, she was chosen to represent Israel at the Eurovision Song Contest along with Noa, singing the song There Must Be Another Way. She was the first Arab to represent Israel at Eurovision, singing the first Israeli Eurovision song with Arabic lyrics.

Noa

Recently, she and Noa released a collaborative album There Must Be Another Way featuring both duets and solo tracks. Her debut solo album featured songs she wrote and composed, in collaboration with Israeli guitarist Amos Ever-Hadani.

Proceeds from the concert will be dedicated to establishing the first ever Negev Visitor Center, “Gateway to the Negev,” to be opened next year as part of the realization of the vision the OR Movement has created for the Negev & Galilee.

Founded in 2002, The OR Movement is the leading organization for the development and population of the Negev and Galilee. It was established by a group of idealistic young adults originally from Central Israel, who stand dedicated to modern Zionism, based on the vision by the founding pioneers of Israel.

“Bringing Bocelli to Israel is a considerable accomplishment, but it should be noted that he was very happy to receive the invitation,” said Manager of the Israeli Opera Chana Monitz, who, in her words, fulfilled her dream of holding the International Opera Festival at Masada.

“When I told Bocelli about the event and we suggested that he come, he said he would do so gladly and was very interested in taking part. We are thrilled.”

Bocelli’s last Israel visit was part of a visit in honor of the birthday of President Shimon Peres in 2008. Prior to this, the singer came to Israel for a gala concert with the Israeli Philharmonic Orchestra conducted by Maestro Zubin Mehta.





On Sunday June 12, renowned Italian opera singer Andrea Bocelli performed at the foot of Masada with the Rishon LeZion Symphony Orchestra and the opera choir as the closing concert of the second international opera festival at Masada-Dead Sea and Jerusalem.



11 June 2011

Pep Guardiola at Noa's Second Concert in Jerusalem (Israel)


"Vas a ver la llegada de Pep, ¿verdad?" me dice un agente de seguridad en el ultraprotegido aeropuerto de Ben Gurion, cerca de Tel Aviv. En Israel, decir Pep sólo tiene un significado: Guardiola. Una de las personalidades del deporte más conocidas y admiradas en este país que, a falta de buen fútbol local, se emociona con el Barça.

Especialmente emocionados estaban unos 20 aficionados del Barça que fueron este miércoles al aeropuerto por si las moscas. Para ellos fue suficiente el rumor que el entrenador del campeón de Europa podria aterrizar para dejarlo todo y esperar.

Así fue. Guardiola y su esposa llegaron a última hora de la tarde, invitados por la famosa cantante israelí Noa para asistir a su concierto de esta noche en el Teatro Jerusalén. Una prestigiosa actuación junto Gil Dor y la Filarmónica de la ciudad en el marco del Festival Israel.

De esta forma, el entrenador catalan cumple su promesa hecha hace un mes a Noa y su marido cuando estuvieron en Barcelona con motivo de una actuación. La artista le entregó su nuevo album y le dijo medio en broma que si ganaban la Champions, tenian que venir al concierto. Dicho, jugado y hecho.

"Estoy contento de estar aquí. Me quedaré unos 4 o cinco días», se limitó a decir Guardiola ante los numerosos medios israelíes.

En la sala principal del Aeropuerto Ben Gurion se concentraron varios jóvenes israelíes con las camisetas del Barça esperando a su ídolo. "He venido porque me han dicho que quizás el gran Pep está aquí.Es sólo un rumor y mi familia dice que estoy loco Pero no hay muchas oportunidades de verle en persona", nos dice Yuval, de Raanana, al norte de Tel Aviv.

Finalmente no le vio porque Guardiola salió por una puerta VIP en otra terminal del aeropuerto. Eso si mostrando simpatía con los aficionados más persistentes que encontraron la pequeña sala Masada por donde salió. En menos de 10 segundos, les firmó camisetas de Xavi e incluso sonrió cuando alguien le dijo sonriendo: "¡Bojan Krkic!".

Guardiola visitará seguramente lugares turísticos como los Lugares Santos de Jerusalén o el Mar Muerto. Lo que está claro es que su visita es exclusivamente privada alejándose en lo posible de los medios locales que intentarán encontrarle.

"Quiere máxima intimidad y hay que respetarlo. Guardiola es una persona muy amable y queremos que tenga una estancia interesante.A fin de cuentas, está de vacaciones", nos confiesan en el entorno de la cantante Noa. Una artista que es hoy la envidia de la legión de seguidores blaugrana en Israel.

"Si organizan un acto, Guardiola podría atraer a miles de personas. Es admirado no sólo por el equipazo que tiene sino por su estilo y modestía", cuenta un chaval tras casi dos horas esperando ante la salida VIP.

A Pep le contarán que cerca de 2000 israelíes viajaron en el último partido contra el Madrid y otros tantos estuvieron en Wembley el día que el Barça se coronó como uno de los mejores equipos de la historia. Que segun los sondeos, es el equipo extranjero preferidos por los israelíes (si se hiciera la encuesta en la calle palestina elr esultado sería el mismo) y que sus principales partidos en la televisión cosechan importantes datos de audiencia en Israel.

Hace más de un mes, Noa había declinado con cierto dolor una entrada para la final de Wembley alegando que tenía compromisos previos. Se perdió el concierto de la Filarmónica de Guardiola. Hoy, la israelí intentará que el entrenador disfrute del suyo.

Voilà un mois qu'il a coché la date dans son agenda selon les informations du site hébreux Ynet. Ce samedi, l'entraîneur du FC Barcelone, Josep Guardiola se rendra en Israël non pour y passer quelques jours de repos surement mérités après la saison pleine de son club mais pour un simple crochet le temps d'un concert de l'artiste israélienne, Noa.



Pep Guardiola se convirtió en el gran protagonista de la noche de Jerusalén. El entrenador del F. C. Barcelona acudió el sábado por la noche al teatro de Jerusalén a un concierto de la cantante israelí de renombre internacional, Noa.

Guardiola acudió a Jerusalén después de que hace un mes, Noa -amiga del entrenador y su esposa- le dijera que si el Barça ganaba la Champions estaba invitado a un concierto suyo en la capital de Israel. La cantante israelí actuó en el marco del festival de Jerusalén.

Cuando el campeón de Europa entró en la sala acompañado por 12 personas, el público irrumpió en un largo aplauso que duró varios minutos. "No estaba claro quien actuaba en el Festival de Israel: Ajinoam Nini (la cantante Noa) que goza de renombre internacional, o la calva mas famosa del mundo del deporte, el maestro Guardiola", escribió el popular diario israelí Yediot Ajronot.

Cuando el míster del Barça aterrizó en Tel Aviv el viernes por la tarde para una visita de 5 días, le esperaban decenas de periodistas israelíes y de todo el mundo que ansiaban entrevistarle. "Estoy de vacaciones", contestó Guardiola excusándose y huyendo de las cámaras.

El sábado por la noche, cuando se confirmó que llegaría a la actuación de Noa, cientos de fans del fútbol empezaron a luchar por conseguir las entradas sin vender. El evento cultural recibió un toque deportivo muy inusual. Los gemelos Yakir y Aviram Tabibi contaban orgullosos que lograron entradas, pagando tres veces el precio original.

Guardiola se limitó a decir a los periodistas: "Estoy muy contento de estar aquí". Luego, junto a Noa participó en una rueda de prensa improvisada en la que declaró: "Tenéis un país maravilloso". Y añadió: "Noa es una cantante fantástica".

Mientras Guardiola saludaba a parte de los asistentes, Noa se excusaba ante los periodistas: "Tenéis que entender que si Pep habla aquí , tendrá que dar entrevistas en todo el mundo".

Ariela Taus, de 23 años y fan blaugrana, recordó que según una reciente encuesta casi el 60% de los israelíes se declara adepto del Barça, frente a un porcentaje muy pequeño que declara su apoyo al Real Madrid. Luego, con una sonrisa pícara, añadió: "Fue una actuación inolvidable. La cantante Noa también estuvo muy bien".
Barcelona manager Josep Guardiola, right, listens as Israeli singer Achinoam Nini, known internationally as Noa, talks to the press before her concert in Jerusalem, Saturday, June 11, 2011.

9 June 2011

Noa's concert in Jerusalem (Israel)







Almost twenty years after Rachel and Leah (1993), Achinoam Nini returns to the Israel Festival, together with her musical partner Gil Dor, in a premier performance marking the release of her exciting new album, based entirely on renditions of Israeli classics. The performance includes Bereshit, Yesh ey-sham, Makom le-de’aga, Zecharia Rachel, Hayu leilot and many other well-known titles.

The arranger and composer Ilan Mochiach is the musical director of the concert, which is accompanied by the Jerusalem Symphony Orchestra.

Achinoam Nini, better known by her international stage name Noa, is one of the best-known Israeli singers in the world. Nini has collaborated and performed with leading names, including Sting, Stevie Wonder, Carlos Santana, Al Di Meola, Annie Lennox, Mercedes Sosa, and many others. She also gained fame when she performed before Pope John Paul II.